
23 Ago Bambini che non parlano e non si raccontano
Non sono adulti e non possono raccontarsi come farebbe un adulto.
Hanno competenze tanto grandi per una vita che inizia, ma ancora piccole per le nostre richieste e aspettative.
Partiamo dall’inizio, dai bambini piccoli, fascia 3/4 anni:
hanno appena iniziato ad esprimersi verbalmente e le parole sono ancora tutte da scoprire, l’elaborazione di un pensiero, di una narrazione necessita di competenze sia temporali sia critiche, di osservazione complessa di Cosa e Come, sia interiore sia esteriore… ecco tutto questo popò di roba è ancora ben lontana.
E lo è a maggior ragione se questi bambini non sono esposti regolarmente alla narrazione, quando non si ha l’abitudine in famiglia a raccontarsi, a far vivere al bambino l’esperienza dell’ascolto prima ancora del racconto.
Non sono adulti e non possono raccontarsi come farebbe un adulto. Hanno competenze tanto grandi per una vita che inizia, ma ancora piccole per le nostre richieste e aspettative.
Il mio consiglio è:
1 – Ridimensionate le aspettative.
2 – Chiedete cose semplici con domande chiuse “Qual è la cosa che ti è piaciuta di più oggi a pranzo?” – “Con quale amichetto hai giocato tanto?” – “Hai fatto tanti disegni?” – “Ti è piaciuto giocare in giardino?” e via così.
3 – La cosa più importante è che siate voi a raccontarvi. Raccontate la vostra giornata in modo semplice, partendo dalla mattina così da inserire piano piano anche la competenza della sequenza temporale, inserendo qualche emozione che avete provato. I bambini imparano dall’esempio non dalle parole, invece di continuare a fare domande, raccontate.
Questo vale anche per i bambini più grandi e i ragazzini.
“Com’è andata oggi?” “Bene!”
E’ una domanda distratta. Sembra che non sappiate nulla della loro giornata. Non trovate?
Anche con loro, se proprio volete sapere, entrate un po’ più nel dettaglio, con interesse e curiosità.
“Ti sei divertito a ginnastica?”
“Sei soddisfatto della verifica di matematica?”
“Come è andata poi la chiacchierata con la maestra?”
E poi con loro ancora di più. Scopritevi, raccontatevi, raccontategli la vostra giornata, riempitela di dettagli.
Sono curiosi di sapere che strana vita fanno gli adulti liberi di scorazzare in giro mentre loro sono costretti a scuola.
Io ricordo che quando capitava di saltare un giorno di scuola per il dentista, magari, giravo per la città con mia mamma e stavo a bocca spalancata guardando tutta questa gente che lavorava, chiacchierava, usciva dai bar, posteggiava… cavoli c’era vita sulla terra anche dalle 8 alle 13. Una magia
Quindi… se non vi raccontano nulla, spesso, semplicemente: non sanno come farlo!