I bambini ci osservano. Il valore dell’esempio nell’educazione.

I bambini ci osservano. Il valore dell’esempio nell’educazione.

I bambini ci osservano, ci studiano. L'esempio è il meccanismo fisiologico dell’educazione e dell'apprendimento umano.

I nostri figli ci osservano… sembra quasi il titolo di un film! 

In effetti in casa abbiamo spie espertissime, capaci di cogliere ogni errore o segreto anche quando sembrano completamente assorte in altre attività. 

Queste antenne colgono qualsiasi cambiamento nell’aria e sono un regalo dell’istinto di sopravvivenza perché permettono sia ai bambini, sia agli adolescenti:

  • di sfruttare al meglio l’esempio dei più grandi,
  • di cercare tempestivamente protezione quando percepiscono un pericolo.

I bambini ci osservano, ci studiano, è il meccanismo fisiologico dell’apprendimento umano.

Se non ti tolgono mai lo sguardo di dosso, se ridono di te o ti fanno mille domande, non prenderla sul personale, sei il loro manuale di sopravvivenza fisica ed emotiva! 

Osservali a tua volta e assicurati che stiano interpretando bene i tuoi comportamenti, perché capita spesso che si preoccupino per ciò che ancora non sanno decifrare.

In questo video, spunti e consigli per sfruttare al  massimo il tuo esempio ed evitare gli errori piu comuni.

Non puoi guardare il video? Leggi il testo sotto!

Come i più piccoli sfruttano l’esempio dei più grandi.

Per avere un chiaro esempio, osserva: quando giocano alla scuola, alla mamma e il papà, e soprattutto con gli adolescenti, osserva come ti rispondono o come rispondono ai fratelli e agli amici.

L’apprendimento predilige sempre l’esempio, quindi, prima di arrabbiarti per comportamenti che “non ti piacciono” chiediti se possono essere uno specchio dei tuoi, di quelli che meno vorresti mostrare ma che, inevitabilmente sono passati direttamente.

Quando ti senti gli occhi puntati addosso è il momento di coinvolgerli ancora di più, significa che stai facendo, volontariamente o meno, qualcosa che li interessa particolarmente.

Ricorda: se desideri vedere nei tuoi figli determinati atteggiamenti, valori e comportamenti, faglieli vedere e rivedere, metti attenzione nelle tue parole e nei tuoi gesti in loro presenza.

 

Genitore apprensivo di bambini timorosi?

I bambini imparano quando è il caso di allarmarsi e quando non lo è, dal nostro esempio, per questo è importante non avere reazioni esagerate, anche per scherzo, quando si parla di pericoli e paure.

Graffi e cadute fanno parte del normale percorso di crescita di ogni persona, se ogni volta che un bambino cade la reazione del genitore è atterrita, se urla e corre come se un branco di lupi stessero sbranando il suo pargoletto, è chiaro che il bambino sarà terrorizzato ogni volta che sentirà di perdere l’equilibrio, fino a smettere di provare a fare qualsiasi cosa perché svilupperà sfiducia nel mondo e soprattutto in se stesso.

Il figlio di genitori fiduciosi, dopo una caduta, si alza e riprende a giocare, se sentirà di essersi fatto male richiamerà l’attenzione dei genitori.

Di fronte a una situazione particolarmente preoccupante, non cerchiamo di sdrammatizzare a tutti i costi, cerchiamo di spiegare con parole chiare e adatte all’età, cosa sta accadendo e perché è pericoloso. Se le tue reazioni di paura sono poche e coerenti, i tuoi figli ti ascolteranno e ti seguiranno, e impareranno a riconoscere i reali pericoli.

La spinta evolutiva alla sopravvivenza richiede che l’essere umano dedichi tutte le energie possibili alla comprensione di come essere al sicuro. Quindi, sin da piccolissimi, i nostri bimbi seguono il nostro esempio per comprendere quando e quanto avere paura.

Non sono maleducati, sono CONFUSI

Quando parliamo con gli altri: partner, nostri genitori, insegnanti, amici intimi, colleghi, nelle nostre conversazioni ci sono moltissimi sottintesi legati sia alla specifica conoscenza e relazione che c’è con la persona con cui stiamo parlando, sia perché siamo adulti e certe cose già le sappiamo.

Molto spesso abbiamo conversazioni davanti ai nostri figli, magari piccoli oppure impegnati a fare altro e siamo convinti che non ci stiano ascoltando. Lo sappiamo in tanti che non è così, perché appena entri in qualche dettaglio, parlano: “Perché dici che la nonna Maria è grassa?” e noi ci arrampichiamo sugli specchi cercando di spacciare la nonna Maria per la vicina di casa della cugina di un’amica sconosciuta.

So che non c’è mai tempo per niente ma vale davvero fare attenzione quando parliamo tra adulti di fronte ai più piccoli. 

Osserviamo come reagiscono quando ci ascoltano per verificare che siano sereni e non abbiano frainteso le nostre conversazioni. Parole poco chiare possono facilmente scatenare immagini e scenari spiacevoli nella mente dei bambini.

Non mandarli in confusione.

Troppo spesso, parlando tra adulti di fronte ai bambini, ci scordiamo che loro ci stanno osservando e li mandiamo in confusione



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