
23 Mag Le onde cerebrali nei bambini da 0 a 12 anni [neuroscienze per l’educazione]
Da alcuni anni la passione per le neuroscienze si è impossessata di me.
Scoprire come funziona il nostro cervello, e soprattutto quello dei bambini, mi aiuta a comprendere con maggior chiarezza le dinamiche nella relazione tra genitori e figli. Partendo da me e dai miei tre vivaci, e meravigliosi, bambini.
Aaaaahhhh se avessi avuto certe informazioni 12 anni fa, quando stringevo il piccolo Tomaso chiedendomi “E adesso???”.
Ciò che amo della vita, però, è la costante possibilità di migliorare, partendo da se stessi.
Non posso cambiare ciò che è stato. Non posso tornare da Tom neonato e ripercorrere i primi anni alla luce di queste nuove conoscenze.
Posso però sfruttarle per comprenderlo meglio ora che è alla soglia dell’adolescenza. E posso usare queste informazioni nella relazione con Leonardo e Gregorio, i fratelli più piccoli.
Insomma, come dicono i buddisti: proprio adesso è il momento giusto per cambiare e migliorare.
Per me, per esempio, è stato illuminante scoprire a quale frequenza viaggiano le onde cerebrali di un cervello bambino, rispetto a quello di un adulto.
La frequenza di tali onde, calcolata in cicli al secondo, o Hertz (Hz), varia a seconda del tipo di attività in cui il cervello e’ impegnato e può essere misurata con apparecchi elettronici. Gli studiosi di neuroscienze suddividono comunemente le onde in “quattro bande”, che corrispondono a quattro fasce di frequenza e che riflettono le diverse attività del cervello.*
(Le fasce d’età indicate nello schema successivo, sono indicative e si riferiscono a una maggiore attività di alcune onde rispetto ad altre. Non significa: assenza)
Onde delta – dalla nascita fino ai 2 anni.
Hanno una frequenza tra 0,5 e 4 Hz. Questa bassa frequenza corrisponde nell’adulto al sonno profondo, quello senza sogni. Quello che, per svegliarti, devono rovesciarti un bicchiere d’acqua gelida in faccia.
Quando la mattina il vostro piccolo di 2 anni vi fa uscire dai gangheri perché “è lento e cavoli dobbiamo andare al nido e io devo timbrare, ma perché non capisce, lo facciamo tutte le mattine? Cos’ha che non va????”
Niente. Lui non ha niente che non va. Lui è perfetto nella sua calma e lentezza. Il suo cervello funziona perfettamente.
È la richiesta sociale di routine scandite da rigidi orari che non funziona.
Onde theta – tra i 2 ed i 6 anni.
La loro frequenza e’ tra i 4 ed i 8 Hz e sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Questa frequenza equivale alla nostra fase di sonno REM (quando si sogna).
Grazie a queste frequenze, cioè delta e theta, i bambini possono caricare nel loro cervello una quantità elevata di dati; essi osservano attentamente il loro ambiente e ricevono la sapienza del mondo trasmessa loro dai genitori direttamente nella memoria subconscia. Il risultato è che il comportamento e le convinzioni dei genitori diventano quelli del bambino.*
Anche in questo caso il bambino funziona lentamente rispetto a noi perché, per apprendere la miriade di informazioni necessarie quando dovrà cavarsela da solo, DEVE OSSERVARE con attenzione tutti i dettagli dei comportamenti degli adulti, immagazzinare e processare.
Onde alfa – dai 6 ai 12 anni.
Hanno una frequenza che varia da 8 a 14 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. Per esempio quando siamo sul divano a guardare la TV o sdraiati a letto, ma senza addormentarci.
In questa fascia di età il bambino è meno esposto alla programmazione esterna grazie alla presenza di queste onde e inizia a costituirsi la consapevolezza del Sè.
Ancora una volte mi appare chiaro come le richieste continue di concentrazione per raggiungere obiettivi, soprattutto a livello cognitivo, non siano realistiche. Creano nei bambini sentimenti di ansia e disagio e negli adulti frustrazione e impazienza.
Onde beta: dai 12 anni
Hanno una frequenza che varia da 14 a 30 Hz e sono associate alle normali attività di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. Le onde beta sono alla base delle nostre fondamentali attività di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda. Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l’esecuzione rapida di azioni. Nei momenti di stress o di ansia le onde beta ci danno la possibilità di tenere sotto controllo la situazione.*
Questo significa che la gestione delle normali situazioni quotidiane si stabilizza dopo i 12 anni. È da questa età che possiamo cominciare ad avere aspettative rispetto allo svolgimento di compiti e mansioni da parte dei nostri figli.
“Quindi? Non posso chiedere nulla a mio figlio? Non è in grado di vestirsi né di ordinare la sua stanza?”
Nulla di tutto ciò. I bambini, come ogni mammifero, impara a diventare “grande” osservano gli adulti e ripetendone i comportamenti. Un cucciolo d’uomo è programmato dalla natura per apprendere.
Il problema ricade sulle aspettative dei genitori e degli insegnanti: ho visto che lo sa fare e quindi adesso deve farlo, così mi solleva da una fatica. Ahimè questa richiesta non è aderente alla realtà: i bambini ripetono gesti e comportamenti con una finalità di apprendimento, che è molto diversa dalla nostra, cioè: fare azioni compiute che anticipano e risolvono possibili problemi.
Su questa aspettativa quindi si giocano tensioni, frustrazioni e moti d’ira che ricadono poi sulla relazione.
Una sana relazione però si basa soprattutto sulla conoscenza reciproca per potersi accettare con amore. Per questo avere le informazioni giuste, per un genitore, significa non incolpare i figli delle loro incongruenze, incapacità, lentezze… “sfide”.
Io spero davvero che queste righe ti abbiano dato qualche risposta e ti possano aiutare a vedere i bambini per quello che sono: scienziati intenti a scoprire e spiegarsi il mondo (con esperimenti e invenzioni non sempre ben riusciti).
Buona osservazione e soprattutto, buona relazione ☺