
19 Mar Perché gli adolescenti vogliono tutto subito
Il cervello adolescente affronta cambiamenti molto veloci. È molto stressante. I nostri figli non sono dei mostri, stanno svolgendo il loro compito biologico.
Negli anni ‘70 lo psicologo austriaco Walter Mischel ha ideato il “test del marshmallow”, uno strumento ancora oggi oggetto di discussione e studio.
Il test è basato su una scelta non facile: mangiare un marshmallow immediatamente oppure aspettare un quarto d’ora e mangiarne due.
Stai pensando che sia una sfida più difficile per i bambini molto piccoli? Sorpresa!!! Chi proprio non riesce a resistere alla gola sono gli adolescenti.
Hanno una forte spinta alla ricerca di gratificazione immediata che li motiva a uscire dalle “mura domestiche” per esplorare il mondo.
È una spinta evolutiva che alimenta la ricerca continua di novità, di avventure, scoperte e creatività.
In questa meravigliosa ventata di energie però, si nascondono alcune criticità…
Il “tutto e subito” spinge i nostri figli anche a mettersi spesso nei guai, non ascoltare, non finire mai quello che iniziano, studiare un giorno sì e cento no… e i genitori impazziscono.
Quando i nostri figli si fanno trasportare dalla spinta alla gratificazione immediata cosa possiamo fare?
Regola numero uno: non giudicare!
Ricorda: il comportamento di tuo figlio non è un capriccio o una sciocchezza, ma una necessità biologica elimina subito tutti i giudizi negativi su di lui come persona, senza, però, giustificare il comportamento rischioso.
È inutile e controproducente fare pipponi, farsi vedere preoccupati o dare punizioni questi atteggiamenti fanno sentire giudicati e alimentano la voglia di ribellione rendendo del tutto inefficace qualsiasi intervento educativo.
Se la gratificazione immediata è una spinta irresistibile è ovvio che sia altrettanto irresistibile l’esigenza di evitare qualsiasi situazione che metta profondamente a disagio…
Quindi con ogni pippone li allontani un po’ di più!
Cosa puoi fare quando i tuoi figli si fanno trasportare dagli impulsi?
Sfrutta a tuo vantaggio l’innata spinta alla gratificazione, rendendo piacevole per loro apprendere regole, valori e limiti che ritieni fondamentali.
Dialoga delle questioni che ti stanno più a cuore mentre fate qualcosa di bello e gratificante: mentre mangiate qualcosa di buono, mentre fate una passeggiata per negozi o in natura. Vai dritto al punto in modo da mantenere il discorso breve, poche parole chiare e poi via, divertimento, unione, sorrisi… altrimenti il disagio del pippone supererà il piacere, vanificando tutto.
Un altro cambiamento di comunicazione molto efficace è sfruttare le loro passioni.
Presta il più possibile attenzione a ciò che tuo figlio ama perché il messaggio che vuoi fargli arrivare potrebbe essere già lì a disposizione, nelle parole di un amico o di un personaggio che gli piace molto, nel testo di una canzone o in un film che ha apprezzato, nelle regole dello sport che pratica o del suo videogioco preferito!
Intorno a te ci sono alleati fantastici!
Se ti capita di cogliere un concetto utile servito su un piatto d’argento, sottolinealo con non calanche, avrà più effetto di qualsiasi di tuo discorso…
Non prenderla sul personale, cercano il nuovo e tu sei la costante, sei il porto sicuro di cui ormai conoscono ogni angolo.
Cosa possiamo fare per evitare che i nostri figli si espongano a gravi rischi?
La chiave è la responsabilizzazione!
I ragazzi sono così attratti dalla gratificazione immediata e dalla novità da non accorgersi del rischio, non ci pensano proprio.
Le esperienze pericolose però, comportano conseguenze che noi adulti conosciamo bene.
Aiutiali a prendere atto di queste conseguenze sfruttando, un’altra volta a tuo favore, la spinta evolutiva naturale.
Quando fai un pippone sei sempre il solito boomer palloso, ma quando racconti qualcosa che ancora non sanno di te o di qualcuno che conosci, torni (per un attimo) a stimolare la loro curiosità.
Ricorda, le novità gratificano.
Le esperienze di vita vissuta raccontate in modo autentico sono autorevoli e accattivanti ne avrai di aneddoti sulle cazzate che hai fatto nella vita.
Non aspettarti che siano consapevoli delle conseguenze delle loro azioni, accompagnali nel percorso verso la responsabilità con amorevole accoglienza.